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Una serie di definizioni utili per entrare nel mondo del ferro e della raccolta dei rottami metallici

Iniziamo con il dire cosa si intende per rottame metallico: “Quando si parla di rottami metallici si fa riferimento a rottami siano in ferro, acciaio o alluminio e che sono soggetti a sistemi di smaltimento regolati da condizioni burocratiche stabilite dalla normativa Ue che prevedono la trasformazione di questi rottami in materia prima seconda, in modo da non essere più considerati, pertanto, rifiuti”.

Qual è l’obiettivo dello smaltimento?

Se il trattamento dei rifiuti è un tema importante da non sottovalutare, che ha grande impatto sull’ambiente, il rifiuto ingombrante, metallico e ferroso, è forse da considerare quello più complesso da gestire. Obiettivo dello smaltimento dei rottami metallici è soprattutto quello di trasformare questi ultimi in ‘nuove’ materie prime da materie prime secondarie ottenute dalla trasformazione e dalla lavorazione del rottame recuperato.

Stando a quanto riportano le ultime notizie, l’Italia è ai primi posti nel mondo per il riciclaggio dei rottami metallici in generale e soprattutto del ferro e si tratta di un importante primato che permette di risparmiare sull’approvvigionamento di nuove materie prime e rispettare l’ambiente, recuperando materie che in caso contrario resterebbero in disuso nell’ambiente. Per arrivare però ad un riciclaggio effettivo, bisogna procedere ad un corretto smaltimento.

(da Fonte Business on line)

Ma quindi, cosa prevede la legge in merito?

Abbiamo trattato la tematica approfonditamente in altri articoli di questo blog, quali ad esempio

Intermediazione nel commercio dei rifiuti: senza detenzione

Riciclaggio e cessazione di un rifiuto: vediamo di cosa si tratta

Nell’informare corre l’obbligo di comprendere e approfondire come si smaltiscono secondo la legge i rottami metallici

Nel momento in cui rottami metallici di ferro, acciaio o alluminio debbano essere dismessi, secondo quanto previsto dalla legge italiana, bisogna contattare o rivolgersi presso specifici servizi di recupero e trasporto degli stessi rottami. Si tratta di servizi spesso organizzati a livello comunale che, su chiamata e indicazione del materiale da recuperare, in alcuni casi prevedono dei costi che sono generalmente molto esigui. In tema di smaltimento dei rottami metallici, la normativa del Regolamento UE n. 333/2011 prevede che i rottami metallici siano accompagnati da una dichiarazione di conformità che riporti dati come:

  1. caratteristiche tecniche del materiale metallico;
  2. riferimenti del soggetto che ha svolto l’operazione di recupero;
  3. quantità del materiale.

Poi ci sono anche i “non” rifiuti che in base a D.Lgs. 152/2006  in presenza delle quali alcune tipologie di materiali di risulta non vengono classificati come rifiuti.

Tutto ciò lo abbiamo trattato in un precedente articolo ma riprenderle può essere utile per approfondire tali disposizioni che sono essenzialmente costituite dalle definizioni di:

Si tratta in sintesi di definizioni, classificazioni e categorizzazioni che provengono da disposizioni di legge

Anche qui ci viene in aiuto la LEGGE. Il sottoprodotto “viene così descritto all’art 183 bis del D.Lgs. 152/06”

In buona sostanza per recupero si intendono un ventaglio molto ampio di operazioni, che sintetizzando potremmo riassumere in due principali tipologie:
a) l’operazione il cui risultato è quello di svolgere direttamente un “ruolo utile” per sostituire altri materiali;
b) le altre operazioni per preparare ad assolvere la funzione di cui al punto precedente, ad esempio, si pensi alle operazioni di pre-trattamento

Tornando ai rifiuti veri e propri, non possono essere inseriti in un’unica sezione bensì vanno classificati:

  • Secondo le origini:
  • rifiuti urbani
  • rifiuti speciali.
  • Secondo le caratteristiche:
  • rifiuti pericolosi
  • non pericolosi.

Analizziamoli nel dettaglio.

Quando si parla di rifiuto urbano, si intendono quei rifiuti prodotti da un’abitazione, da uno stabilimento produttivo ma anche quelli derivanti dallo spazzamento delle strade, dalle aree verdi come giardini o parchi.

Sapere qual è la composizione del rifiuto urbano permette di programmarne meglio la gestione, cioè lo smaltimento e il riciclaggio.

In che senso?

Nel caso nei rifiuti urbani sia forte la presenza di frazioni combustibili con elevato potere calorifico, ci si può orientare verso l’incenerimento con recupero di calore.

La percentuale di inerti, invece, permette di orientare la quota di materiali da conferire, comunque in discarica.

I rifiuti urbani domestici derivanti da luoghi adibiti ad abitazioni civili vengono a loro volta gestiti dalla pubblica amministrazione sulla base di contributi fiscali.

Esistono anche i rifiuti urbani pericolosi cioè

“quella serie di rifiuti che, pur avendo un’origine civile, contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze pericolose e che quindi devono essere gestiti diversamente dal flusso dei rifiuti urbani “normali”. Tra i RUP, i principali sono i medicinali scaduti e le pile.” (minambiente.it)

Parlando di rifiuti speciali, invece, ci si riferisce agli scarti derivanti da:

  • lavorazione industriale,
  • attività commerciali,
  • recupero e smaltimento di rifiuti,
  • i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi,
  • attività sanitarie, i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti,
  • veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti.

E’ in questo ambito che entriamo in campo noi: infatti solo aziende autorizzate allo smaltimento devono gestire e smaltire tali rifiuti.

E chi se non noi per una tale esigenza?

Il nostro obiettivo infatti è

“fornire servizi di commercializzazione di rottami ferrosi e metallici, rifiuti pericolosi e non, demolizione di impianti civili ed industriali, smaltimento e l’intermediazione.”

Non solo rifiuti speciali quindi; continuiamo a spiegare le tipologie passando da quelle legate alle origini e a quelle legate alle caratteristiche.

I rifiuti pericolosi sono così detti perché:

“non possono essere conferiti assieme ad altre tipologie di rifiuti ma che devono essere smaltiti presso appositi impianti autorizzati per non arrecare danno all’ambiente. Essi contengono alcune sostanze nocive: sono necessarie cautele sia nella fase di trasporto che nella fase di smaltimento.” (ambiente.comune.forli.fc.it)

Essi, nel dettaglio sono:

  • Pile: contengono metalli pesanti come mercurio, nichel, piombo, cadmio;
  • Farmaci scaduti: sono composti da principi attivi che possono alterare gli equilibri naturali dell’ambiente;
  • tutti i contenitori etichettati T. e/o F.: vuoti o con minimo di residuo secco, che riportano i simboli “Tossico, Infiammabile, Irritante e Corrosivo”
  • gli olii esausti: è assolutamente vietato buttare l’olio nel tombino. Questa raccomandazione vale anche per gli olii delle nostre fritture, in quanto, tra l’altro, crea seri problemi agli impianti di depurazione delle acque.

Tipologie di rifiuti che richiedono un processo particolare nello smaltimento che prevede, per esempio, lo stoccaggio che prevede sia il recupero che il deposito preliminare così come dispone l’articolo 183 del DL 152/2006.

Il “deposito temporaneo”, che spesso si trova nel sito di produzione, deve in ogni caso considerare una corretta separazione dei rifiuti e non scatenare alcun tipo di inquinamento del suolo, del sottosuolo o delle acque.

Lungo tutta la filiera di trattamento di questi rifiuti, dallo stoccaggio, al trasporto allo smaltimento, bisogna sempre prevedere un’etichettatura speciale, che deve contrassegnare anche l’area di deposito ed i contenitori in cui vengono conservati.

Dato che tutti i rifiuti pericolosi sono obbligatoriamente contrassegnati da “*”, tutti quelli privi di asterisco, possono essere considerati rifiuti non pericolosi.

A loro volta, i rifiuti, vengono catalogati all’interno del Codice europeo dei rifiuti (Cer) che classifica in capitoli e sottocapitoli ogni singolo rifiuto.

I primi codici Cer entrarono in vigore nel 2002 mentre dal 1° giugno 2015 sono entrati in vigore i nuovi codici.

Tu che rifiuti produci?

Hai necessità di smaltire rifiuti speciali e/o pericolosi?

Contattaci, ci trovi a Montesilvano in via Mascagni, 18.

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